Novità 231 all’orizzonte: la legge delega fiscale 2023

Alla fine del mese di aprile è iniziato alla Commissione Finanze (VI) l’esame del disegno di legge relativo alla delega al Governo per la riforma fiscale incardinato alla Camera dei Deputati con atto n. 1038.
Il disegno di legge prevede anche degli interventi di modifica del D.Lgs.
231/2001; in particolare si stabilisce – al comma 2, lett. e), dell’art. 18, relativo alle sanzioni – l’inserimento tra i reati presupposto di quelli in materia di accise di cui al D.Lgs 504 del 1995 (Testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative) tra cui: la sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa sui prodotti energetici; la fabbricazione clandestina di alcole e di bevande alcoliche, la sottrazione all’accertamento e al pagamento dell’accisa sull’alcole e sulle bevande alcoliche, etc.

La delega al Governo, proprio sul versante dei reati previsti dal TU accise, prevede una nuova fattispecie rappresentata dalla sottrazione, con qualsiasi mezzo e modalità, all’accertamento o al pagamento dell’accisa sui tabacchi lavorati (di cui al Titolo I, Capo III-bis).

Ulteriore intervento di modifica del D.Lgs. 231/2001 previsto nella delega al
Governo ha riguardo all’integrazione delle misure interdittive previste dall’art.
25-sexiesdecies per i reati di contrabbando, aggiungendo le misure indicate all’articolo 9, comma 2, lettera a) e b) del medesimo decreto legislativo; infatti, allo stato, sono previste solo le misure interdittive del divieto di contrattare con la Pubblica amministrazione; l’esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l’eventuale revoca di quelli già concessi; il divieto di pubblicizzare beni o servizi.

In riferimento a tale ultimo provvedimento la relazione alla delega precisa che “l’effettività, la proporzionalità e la dissuasività delle introducende misure è assicurata dal richiamo al solo comma 2 dell’articolo 25-sexiesdecies ove è statuita una soglia di 100.000 euro di diritti di confine dovuti, al cui superamento troveranno applicazione le sanzioni interdittive” suindicate.