Il Rating di Legalità è uno strumento fortemente voluto dal legislatore ed introdotto nel 2012 per le imprese italiane, volto alla promozione e alla valorizzazione di principi di comportamento etico in ambito aziendale, tramite l’assegnazione di un “riconoscimento” – misurato in “stellette” – indicativo del rispetto della legalità da parte delle aziende che ne abbiano fatto richiesta e, più in generale, del grado di attenzione riposto nella corretta gestione del proprio business. All’attribuzione del rating l’ordinamento ricollega vantaggi in sede di concessione di finanziamenti pubblici e agevolazioni per l’accesso al credito bancario.

Il Rating di Legalità è attribuito dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), ed ha durata di due anni dal rilascio ed è rinnovabile su richiesta.

Possono richiedere l’attribuzione del rating le imprese operative in Italia che abbiano raggiunto un fatturato minimo di due milioni di euro nell’esercizio chiuso l’anno precedente alla richiesta, che siano iscritte al registro delle imprese da almeno due anni o che abbiano una sede operativa nel territorio nazionale.

Quest’ultimo requisito permette che anche le imprese che hanno sede legale all’estero, ma una sede operativa sul territorio nazionale, possano richiedere il rating.

La normativa base è il Decreto interministeriale del 20 febbraio 2014 n. 57 – Rating di Legalità che disciplina la materia, in attuazione di quanto previsto dall’art. 5 ter, comma 1, del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27.
Il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n° 81 del 7 aprile 2014.

Sono parte attiva, nell’attuazione delle disposizioni sul Rating di Legalità:

  • le imprese cui sia stato attribuito il predetto rating con delibera dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato;
  • le Pubbliche Amministrazioni, in sede di concessione di finanziamenti;
  • le Banche che, in sede di accesso al credito bancario, devono tener conto dell’attribuzione del rating di legalità delle imprese secondo le modalità previste dal decreto interministeriale.

Le Pubbliche Amministrazioni, in sede di predisposizione dei provvedimenti di concessione di finanziamenti alle imprese, tengono conto del rating di legalità ad esse attribuito, secondo le modalità stabilite nel decreto medesimo, prevedendo almeno uno dei seguenti sistemi di premialità per le imprese in possesso del rating:

  • preferenza in graduatoria;
  • attribuzione di punteggio aggiuntivo;
  • riserva di quota delle risorse finanziarie allocate.

Il sistema o i sistemi di premialità sono prescelti in considerazione della natura, dell’entità e della finalità del finanziamento, nonché dei destinatari e della procedura prevista per l’erogazione e possono essere graduati in ragione del punteggio conseguito in sede di attribuzione del rating.

Le Banche tengono conto della presenza del Rating di Legalità attribuito alla impresa nel processo di istruttoria ai fini di una riduzione dei tempi e dei costi per la concessione di finanziamenti.

Inoltre, le Banche considerano il Rating di Legalità tra le variabili utilizzate per la valutazione di accesso al credito dell’impresa e ne tengono conto nella determinazione delle condizioni economiche di erogazione, ove ne riscontrino la rilevanza rispetto all’andamento del rapporto creditizio.